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Dai banchi a rotelle ad un progetto di miglioramento delle classi di tecnologia della Scuola Secondaria di Primo Grado

Migliorare i BANCHI A ROTELLE nel rispetto delle spese sostenute dallo Stato in epoca di Pandemia.

Utente PSC 008

da Psc 008

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In risposta alla mail della D.S. del 1/12/2022 dopo l’ennesima comunicazione di alcune famiglie sulla sicurezza dei banchi/sedie a rotelle
4 dicembre 2022
Alla D.S. e ai genitori degli alunni
Gentilissimi,
Scrivo per dare un mio parere, richiesto dalla D.S., in quanto docente di questa istituzione scolastica e architetto. Molti sanno del mio impegno per migliorare le possibilità di utilizzo di questi banchi: ho avviato un progetto con la classe 2F del plesso di Marina in cui abbiamo analizzato pro e contro di questi dispositivi, abbiamo capito cosa va potenziato ed infine ho progettato un piano di lavoro che si adattasse all’esistente, estendendone le misure e risolvendone alcune criticità.
Ho realizzato un prototipo e ho chiesto preventivi per la realizzazione di questi dispostivi che abbiamo chiamato “tavolette da disegno”, pensate per essere utilizzate all’occorrenza e non fisse, in quanto si andrebbe a modificare in maniera definitiva un dispositivo che ha tutte le certificazioni necessarie per essere utilizzato a scuola.
Il punto su cui vorrei soffermarmi è proprio quello relativo alle certificazioni in quanto non si può parlare di sicurezza senza basarsi su dati certi e normati. I banchi “a rotelle” sono certificati ai sensi delle normative UNI ENV 1729-1 e UNI ENV 17292 che si occupano di sedie e tavoli per istituti scolastici e rispettano le direttive dettate dall’allegato 2 del bando di gara ministeriale pubblicato in data 20 luglio 2020. L’allegato fissa parametri stringenti di sicurezza.
Dal testo dell’allegato ministeriale si leggono caratteristiche che devono essere comuni a tutti i tipi di banchi presenti negli istituti scolastici e poi nello specifico quelle che devono avere i banchi a rotelle (sedute attrezzate di tipo innovativo).
Per la parte comune:
Tutti i prodotti dovranno possedere, quali caratteristiche essenziali minime, la conformità alle norme UNI EN vigenti per le rispettive tipologie e categorie ed
i seguenti ulteriori requisiti minimi di sicurezza:
– Minima reazione al fuoco, secondo le norme vigenti;
– Classificazione in Classe E 1, relativamente al rischio di emissioni di formaldeide (secondo le norme UNI EN 13986 – 2015);
– Conformità ai C.A.M. (criteri ambientali minimi) previsti al fine di garantire la sostenibilità ambientale dei consumi della P.A.;
– Totale lavabilità delle superfici e garanzia circa la loro idoneità a sostenere frequenti pulizie e sanificazioni con i prodotti normalmente utilizzati a tal fine.
Caratteristiche delle sedute didattiche attrezzate di tipo innovativo:
Sedute attrezzate per uso didattico multifunzionale, munite di almeno cinque ruote, ripiano di lavoro mobile di grandi dimensioni e ripiano porta libri o porta zaino di adeguate dimensioni.
Sono richiesti requisiti dimensionali, di sicurezza, di progettazione, di stabilità durante l’uso, di resistenza al rotolamento e di resistenza e durata non inferiori a quelli prescritti dalle norme UNI-EN 13761: 2003, in quanto applicabili.
In particolare:
– altezza della seduta da terra: tra 420 mm e 480 mm;
– profondità del sedile: tra 380 mm e 470 mm;
– larghezza del sedile: minimo 400 mm;
– dimensioni del piano di lavoro mobile: non inferiore a 500 mm per 30 mm;
– altezza del piano di lavoro da terra: non inferiore a 710 mm.
I banchi che abbiamo nel nostro istituto rispettano esattamente le direttive ministeriali in termini di dimensionamento e di certificazioni.
Resto scettico sul reale utilizzo del piano di lavoro di questi banchi e questo è il motivo che mi ha spinto a progettare la “tavoletta da disegno” che sono convinto agevolerà molto la didattica per le materie che necessitano di maggior spazio e praticità. Dal punto di vista della sicurezza i dispositivi sono fatti molto bene (ho avuto modo di smontarne uno per studiarlo) e ripeto rispettano tutte le normative in uso relative sia ad emergenze interne che esterne.
Aggiungo che questi banchi hanno lo spazio per lo zaino al di sotto della seduta e questo è un punto a favore in termini di sicurezza in quanto con i banchi tradizionali gli zaini sono lasciati di fianco al banco ed in caso di evacuazione sono pericolosissimi.
Il piano di emergenza di questa scuola riporta le “istruzioni per i presenti in caso di terremoto” in cui sono previste le seguenti raccomandazioni:
⁃ mantenere la calma
⁃ interrompere ogni attività
⁃ cercare riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave
⁃ ripararsi eventualmente sotto a scrivanie/banchi/tavoli
⁃ non avvicinarsi alle finestre
⁃ tenersi lontani da scaffali o oggetti sospesi
⁃ lasciare nel locale gli effetti personali
⁃ attendere il termine delle scosse
⁃ percorrere il percorso d’esodo assegnato senza correre
⁃ raggiungere i punti di raccolta esterni
⁃ aiutare le persone eventualmente in difficoltà
Il ripararsi sotto il banco è solo una eventualità che spesso non è praticabile neanche con i banchi tradizionali per diversi motivi sia logistici che di set d’aula. Ad esempio un ragazzo di terza media di grande corporatura farebbe fatica ad entrare sotto il banco oppure durante una lezione in cui si è deciso un set d’aula differente (ad esempio: i ragazzi siano divisi in gruppi, banchi addossati su una parete, ragazzi in piedi o lontani dal loro banco, presenza di ragazzi di altre classi) sarebbe impossibile per ogni alunno raggiungere il proprio banco e mettersi al riparo al di sotto di esso. Bisognerebbe invece evidenziare ai ragazzi quali siano i muri portanti o le zone sicure dell’aula,
ricordare di stare lontani dalle vetrate e soprattutto sapere bene il percorso da compiere per arrivare in un luogo sicuro fuori dalla scuola.
Bisogna dunque fare lezione solo frontalmente, ciascuno ben seduto sul suo banco per motivi di sicurezza? Abbiamo avuto due anni di privazioni assolute e ora i ragazzi stanno riscoprendo la bellezza dello stare insieme, di apprendere, di sviluppare abilità e competenze, di crescere insieme anche con metodologie innovative che siano rispettose delle loro esigenze e al passo con i tempi in cui vivono.
Confido in una costruttiva collaborazione fra le parti per rendere la nostra scuola sempre migliore e a misura dei nostri ragazzi.
Cordiali saluti,
Prof. Michelangelo Brandimarte